Garantire l’affidabilità del database è un processo continuo, non un’attività da svolgere una sola volta. E in questo processo, i piani di Disaster Recovery (DR) giocano un ruolo cruciale.
Nella cultura odierna, tuttavia, mantenere i sistemi altamente affidabili è più facile a dirsi che a farsi. Il cambiamento, infatti, avviene più velocemente che mai, portando con sé una maggiore complessità e un maggior rischio a livello di:
Reputazione del brand – Le failure del sistema che incidono negativamente sui clienti vengono sono spesso divulgate attraverso i social media.
Sistema legale – Le failure nel mantenimento degli SLA possono causare una violazione degli scenari contrattuali e condurre a possibili cause legali di dominio pubblico.
Sicurezza – Se i dati sensibili vengono esposti, l’azienda potrebbe dover affrontare rigide penalità finanziarie e regolamentari.
Nonostante ci venga costantemente ricordato di essere diligenti nel gestire tali aspetti, per non pagarne a caro prezzo le conseguenze, molte aziende devono ancora essere convinte dell’importanza d’intervento.
Quindi, ecco un elenco di cinque motivi fondamentali per riesaminare e riorganizzare immediatamente i propri piani di Disaster Recovery:
- Le interruzioni accadono: è una questione di “quando”, non di “se”
I tempi di downtime del server e gli errori dell’hardware costano tempo, denaro e risorse, che probabilmente le aziende non possono permettersi.
Secondo le statistiche, la frequenza delle failure del server (basata sull’età del server) aumenta più del doppio dal primo anno (5%) al quarto anno (11%). Durante questo stesso periodo, il numero annuale delle ore di downtime del server (basato sull’età del server) aumenta del 160% (da 2,5 ore nel primo anno a 4 ore nel quarto anno).
Dunque, se non si cambia l’hardware del server ogni tre anni, l’affidabilità del sistema ne subisce inevitabilmente le conseguenze.
2. I mercati cambiano: bisogna tenere il passo
Le attività dovrebbero diventare più flessibili e agili per tenere il passo con i cambiamenti provenienti da varie fonti, quali le norme governative e industriali e le iniziative market-driven, come il supporto alla mobilità, nonché il supporto per diverse tipologie di dati.
3. “Service Engine Soon”: non saltare la regolare manutenzione
Diventare proattivo, anziché reattivo, è un obiettivo che la maggior parte delle aziende IT cerca di raggiungere, per molte ragioni con diverse difficoltà.
Anche se è già presente un piano di DR, quando è stata l’ultima volta che si è testato completamente l’intero sistema, dalla failure fino al recovery? Quanti dati del sistema di backup sono stati persi o danneggiati?
Fidati del tuo piano di DR, ma quando non sei nel bel mezzo di una failure verifica regolarmente che il piano funzioni.
4. Investire nel team: mantenere allenate le persone
Nello stesso modo in cui viene svolta una regolare manutenzione dei sistemi, sviluppare una cultura di apprendimento continuo permette di mantenere il team altamente qualificato e far sì che i sistemi funzionino correttamente.
Secondo un sondaggio condotto da ITIC, il 49% degli intervistati considera l’errore umano come il principale problema che influisce sull’affidabilità del server e sui tempi di downtime. È quindi necessario che i team dispongano sempre della formazione necessaria per essere competenti ed esperti degli strumenti e dei sistemi implementati.
5. La tecnologia cambierà: riesaminare e valutare
I cloud pubblici e privati stanno cambiando i modi in cui i sistemi IT gestiscono i dati.
Lo storage Flash offre velocità e affidabilità, ma ad un prezzo elevato. I container permettono di utilizzare il software in modo affidabile quando ci si sposta tra ambienti di calcolo, ma questo richiede nuove competenze.
È consigliato, quindi, considerare sempre il modo in cui la tecnologia si adatta alle attività e alla roadmap tecnica.
La soluzione ottimale sarebbe condurre un’analisi SWOT (forza, debolezza, opportunità, minaccia) per determinare i costi e i benefici a breve e a lungo termine di ogni tecnologia.
Hai già organizzato un piano di Disaster Recovery?